“L’ inganno” di Diego Zilio… recensione di Elisabetta Bonaudi!

Ogni persona prima o poi durante il corso della vita, attraversa delle fasi critiche. Questo è quello che accade a Giorgio, un tretanovenne, sposato con Silvia e padre del piccolo Michele, nonché stimato dirigente.
Trovatosi all’improvviso, a causa di una ristrutturazione aziendale, senza lavoro, non sapendo come dirlo a sua moglie, inizia a compiere azioni ” di copertura “, trascorrendo intere giornate al bar o nei centri commerciali.
Grazie ad un corso auto-motivazionale, decide che è arrivato il momento di realizzare un suo progetto editoriale lasciato in sospeso da anni e per velocizzare la pubblicazione del suo manoscritto, si firma come Niccolò Ammaniti.
Nel frattempo però, avendo a disposizione parecchio tempo libero, ha il sospetto che Silvia lo tradisca col suo caro amico Marcello.
Questo fatto innesca in lui una situazione psicologicamente difficile da gestire, sentendosi da un lato sopraffatto dal dolore e contemporaneamente animato dal desiderio di vendicarsi.
L’inganno non è solo uno, ma Diego Zilio fa riferimento a più inganni: quello legato alla truffa editoriale, quello riguardante la sfera familiare e quello lavorativo.
Il testo è scorrevole, si legge davvero velocemente complice il fatto di voler sapere come va a finire la storia tra i due; una narrazione che procede ad un ritmo costante, grazie anche a un linguaggio semplice e mai banale.
L’autore attraverso Giorgio e Silvia, disegna un ritratto perfetto e preciso della coppia in crisi, non ci dice che ipocritamente andrà tutto bene.
LEI è una donna di trentasette anni dall’aspetto giovanile e ancora piacente, quella che da adolescente si vantava con le amiche delle sue avventurette sentimentali e che una volta sposata, si è dovuta adattare al ruolo di moglie e mamma modello, rinunciando ad essere se stessa e finendo così per non riconoscersi più.
LUI invece è il classico padre di famiglia rispettabile, che dopo aver perso il lavoro viene travolto da un senso di smarrimento, angoscia e frustrazione derivanti dallo spettro della decadenza dello status economico che era abituato ad avere e che lo spingerà a compiere atti eticamente e moralmente discutibili.
La crisi personale è spesso un catalizzatore di rinnovamento, tanti sono i cambiamenti che la persona affronta attraverso i successi, i fallimenti, gli amori e le delusioni.
Questo è un processo faticoso ma necessario per riprendere in mano la propria vita, cosa che i nostri protagonisti faranno.
L’ho trovato un romanzo completo ed intenso, che porta a fare le dovute riflessioni su chi siamo e cosa vogliamo veramente.
Diego Zilio, padovano, classe 1980, laureato in lettere e filosofia, giornalista di professione collabora con “Il Mattino” quotidiano della sua città.
Ha pubblicato con Panda Edizioni nel 2010 “L’undicesimo pensiero “, una raccolta di racconti, così come “Paris brucia” (Alcheringa 2013). Sempre con Panda Edizioni ha scritto il suo primo romanzo “L’unico giorno del mondo “.
“L’inganno” è il suo quarto libro di narrativa, uscito nel 2021 edito da Castelvecchi.
Elisabetta Bonaudi

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