“Resta in noi ” è un romanzo intergenerazionale, intenso e duro dove il reale si fonde con l’immaginario, è costruito in un modo particolare, con un registro stilistico variabile: saggistica e narrativa si alternano per focalizzare i temi proposti dall’autrice.
Si tratta di un testo impegnato che richiede la giusta dose di attenzione da parte del lettore, vengono analizzati punto per punto alcune questioni che ci riguardano molto da vicino come la pandemia, la crisi economica e sanitaria, la lotta di classe tra le lobby e gli invisibili e per finire le fragilità che minano l’animo di ragazzi e di anziani.
Stefania de Girolamo dedica questo libro principalmente ai giovani, portandoci a conoscenza di una nuova pratica di cui sinceramente ignoravo l’esistenza: lo shifting, simile ad un sogno che permette alle persone, attraverso una complessa forma di meditazione, di cambiare la propria realtà durante un apparente stato di trance.
Agostino e Eleonora sono i personaggi chiave che ruotano intorno al nostro protagonista Gianluca, un ragazzo problematico e vulnerabile, che trascorre tutta la notte navigando in rete, giocando alla Ps4 e dimenticandosi persino di mangiare e di lavarsi, dedito regolarmente allo shifting, per evadere dalla amara realtà e provare ad essere finalmente felice.
Agostino è un signore anziano che dopo una vita trascorsa circondato dall’amore dei genitori, rimasto solo decide spontaneamente di trasferirsi in una casa di riposo.
Eleonora è una signora dall’aria misteriosa che appare all’improvviso diventando una di famiglia per lui, solo alla fine si scoprirà chi è veramente.
In questo romanzo la solitudine, l’egoismo e l’indifferenza sono anch’essi protagonisti, i personaggi che risiedono tra le pagine sono fondamentali per raccontare uno spaccato di vita così attuale.
Termini come “centri di smaltimento” per identificare le rsa, bipedi per descrivere le persone comuni, sono un pugno nello stomaco ma rendono bene l’idea.
La tecnica narrativa del flash-forward, la scrittura matura e precisa e le dettagliate descrizioni che caratterizzano l’opera, fanno in modo che il lettore percepisca subito ciò che la scrittrice vuole trasmettere (a mio modesto parere avrei snellito il testo di un paio di pagine perché l’ho ritenuta una lettura esaustiva già da oltre metà romanzo ).
Nel complesso è un libro che merita di essere letto perché smuove la coscienza collettiva.
Mi è piaciuta molto questa citazione conclusiva che ho voluto riportare:
“L’uomo non deve stare solo, gli esseri umani devono stare insieme, lavorare insieme e non per lo stipendio ma per l’altro”.
Stefania de Girolamo nasce a Genova, si diploma perito turistico e studia la lingua russa, compiendo poi un lungo viaggio nell’Unione Sovietica.
Esordisce nella narrativa con alcuni racconti, poesie e con il romanzo “Insieme ce la faremo”, pubblicato in self-publishing.
Con “Stupro. La ragazza sporca” (Edizione del Poggio 2019) tratta il delicato tema della violenza sessuale.
Attualmente è editorialista presso “Movimento contro ogni violenza sulle donne”.
Elisabetta Bonaudi
