Una stazione
un treno
passeggeri sconosciuti
occhio languido
viso umido.
Ore interminabili
uno sguardo dal finestrino
ti allontana dal tuo paesino,
un ultimo abbraccio
un respiro profondo
uno sguardo giocondo.
Un letto vuoto
osservo la tua foto.
Oggi, un posto vacante
ieri, una buonanotte sulla fronte
domani, una telefonata farà da ponte.
Il cuore tremante
le mani intrecciate
un filo di voce
le giornate volate
parole datate.
Fuggi lontano
ti aspetterò invano,
il fischio del treno
le porte chiuse
una valigia d’ amore,
carrozza quattro
freme un sentimento di livore,
raggiungerai il lungo viale,
in un baleno,
stazione dopo stazione
la locomotiva risale,
nella dimora ospitale.
08/01/2023
(La partenza di un figlio a qualsiasi età e per qualsiasi motivo è un vuoto )

Bellissima, parole toccanti. La partenza di un figlio lascia sempre un vuoto.
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