Ci sono parole
che sono pugni al cuore
non sono i gesti
a lasciare i lividi
è la cattiveria
che fa venire i brividi.
Per pronunciare le parole
è necessario un istante
non serve un pensiero pensante
basta un muscolo andante
per far tribolare la sensibilità altrui
soprattutto nei periodi bui.
La parola è un macete,
distruttivo
costruttivo,
non è un fonema
è una sensazione che trema,
è ferro o piuma
è un’ essenza che profuma
che lentamente si consuma.
La parola non è soltanto conversazione,
è manifestazione di se stesso
prima di pronunciarla chiedi il permesso,
fa che ci sia nesso tra cuore e ragione,
può far di te uno zuccone o un cialtrone
non dire per esibizione;
riflessione
è un parolone,
il dire
muta l’ altrui percezione.
Le parole non sono menzioni
scaturiscono emozioni
e lasciano profondi aloni.
30/01/2023
( Inventare o offendere è un istante, basta cambiare un’ espressione per ferire la sensibilità altrui)
