Parole! Marilù Murra

Ci sono parole
che sono pugni al cuore
non sono i gesti
a lasciare i lividi
è la cattiveria
che fa venire i brividi.

Per pronunciare le parole
è necessario un istante
non serve un pensiero pensante
basta un muscolo andante
per far tribolare la sensibilità altrui
soprattutto nei periodi bui.

La parola è un macete,
distruttivo
costruttivo,
non è un fonema
è una sensazione che trema,
è ferro o piuma
è un’ essenza che profuma
che lentamente si consuma.


La parola non è soltanto conversazione,
è manifestazione di se stesso
prima di pronunciarla chiedi il permesso,
fa che ci sia nesso tra cuore e ragione,
può far di te uno zuccone o un cialtrone
non dire per esibizione;
riflessione
è un parolone,
il dire
muta l’ altrui percezione.

Le parole non sono menzioni
scaturiscono emozioni
e lasciano profondi aloni.


30/01/2023



( Inventare o offendere è un istante, basta cambiare un’ espressione per ferire la sensibilità altrui)

PH dal web

GLI AFORISMI DI LEONARDA BRANCATO


Così ci ha reso la vita. Un groviglio di emozioni che sanno strapparci amare lacrime e un sentire poi d’improvviso l’ irrefrenabile bisogno di ridere a crepapelle. Quasi fosse richiamo di sirena per riemergere dal baratro buio che ci risucchia per ricominciare ancora e ancora. La vita ci ha reso così. Abissi complicati e profondi, con la tenacia di trovare d’istinto sempre qualcosa che ci salva.

PH dal web

Gli aforismi di Leonarda Brancato

Ho cucito insieme con il filo del tempo ciò che è stato dei miei anni. Ho messo insieme brandelli d’anima e giorni come fossero pezzi di stoffa, scegliendo con cura i ritagli più colorati dei momenti felici.
Ed ecco il grembiule azzurro delle elementari, cimelio del tempo in cui la tabellina del nove sembrava la cosa più difficile al mondo. Poi c’è la sciarpa a fiori scordata in spiaggia dopo avere guardato il tramonto mano nella mano, mentre le onde portavano via un “ti amo” inciso sulla sabbia. Al centro c’è la candida tovaglia ricamata del pranzo della domenica a casa dei nonni e il vestito di velluto rosso dell’attesa dei doni attorno all’albero di Natale. Più in là, perfino la vestaglia di flanella delle sere d’inverno, inzuppata di latte, pappa e lacrime di gioia nel sentire una vocina balbettare per la prima volta “mamma”.
Ciò che oggi ho creato con pazienza è qualcosa di unico al mondo: una grande coperta soltanto mia, fatta di ricordi. Sarà sempre pronta a starmi addosso quando avrò bisogno di sentire un caldo abbraccio o quando dovrò nascondermi dalle paure che fanno battere forte il cuore. Quel nostalgico patchwork sarà certamente magico se potrò ritornare perfino nei luoghi di un tempo. Gli stessi in cui potrò rimanere per poter respirare ancora il profumo buono di coloro che, nei giorni belli, mi hanno donato senza riserve quel bene grande che, come la più calda delle coperte, porterò con me finché avrò vita

Colori dell’ autunno di Marilù Murra

Foglie  svolazzano come uccelli storditi dal vento, si accartocciano

sotto la chioma degli alberi, rivestono le zolle con un tappeto colorato. 

Si adagiano sulla terra uniforme e attendono il sonno profondo della natura che dorme, si ode l’ olezzo  del mosto, ancora c’ è qualche contadino tosto che sfida le intemperie e  le annate nere.

I ricci sono pronti e i boschi attendono grandi e piccini con in mano i sacchettini, il raccolto delle castagne potrebbe non essere abbondante, ma sarà allettante,  

al calar di una giornata incalzante.

 Il maestrale soffia sul rosso, giallo, arancione, marrone e nero, spuntano piccoli i funghetti con un cappellone in testa,  profumati arricchiscono i boschetti per raccoglierne qualcuno bisogna avere una cesta,cadranno le spore e si riprodurranno con fervore.

Animaletti disorientanti conservano  la perfezione estiva in una veste esplosiva e quatti quatti van in letargo per  attendere il freddo beffardo.

26/09/2022

pH dal web

Il mostro dal volto nascosto. Di Marilù Murra

In un bosco buio e lugubre ululano esseri innocui, si avverte un mostro che suscita orrore e stupore, sfumato da stridore.

Per giorni,mesi e anni si ingurgitano lacrime amare celate da sorrisi incantati,si alzano gli occhi al cielo mentre il baratro più profondo sfiora il fondo, in quel tunnel si troverà armonia e si sfiorerà la follia.

È un fardello troppo pesante, per quel mostro senza nome non c’è nulla di appagante, infligge una cattiva percezione, trascina come un’ onda, rimane una speranza, ti fa aggrappare ad ogni sponda come una calamita, che lascia una cicatrice,nessuno percepisce il danno perché non si può comprendere il celato inganno.

Il vero acciacco è stravagante e bislacco, giunge all’ improvviso e lascia il segno sul giovane viso,angoscia e tribolazione abbandonano in una fatiscente desolazione,il mostro è un mistero che senza una precisa meta porta a un’ ignota destinazione.


Superare un ostacolo aiuta a sviluppare il coraggio, non permette al mostro di essere uno scoglio periglioso ma una creatura che si deve acquietare in un’ isola sicura per non naufragar nella dolorosa sventura.

12/09/2022


pH dal web