Chissà quante volte abbiamo sfogliato le pagine di un libro con la speranza di trovare parole e frasi scritte da coloro che, nel provare stati d’animo simili al nostro, hanno anche provveduto a suggerire il modo per giungere saggiamente ad una loro felice risoluzione.
Certo che per Astore Rossi non c’è mai pace, guai in vista in questo quarto episodio, che tra addii e ritorni inattesi, lo vedono al centro di una nuova avventura dove nulla è lasciato al caso e tutto ha una spiegazione. Il nostro solitario restauratore di mobili, da poco diventato padre del piccolo Jacopo, cerca di riprendere in mano la sua vita dopo la burrascosa fine della relazione con Anthea; lui che ha sempre vissuto ai margini per celare un segreto che continua a persegiutarlo da anni ed è proprio da questo suo travagliato passato che tutto ha di nuovo inizio. Un “suo” biglietto da visita, trovato accanto al cadavere di Alessandro Cellini, sua vecchia conoscenza, lo accosta alla tragica morte di questi, malgrado ne sia completamente ignaro. Inquietanti e minacciosi avvertimenti, nonché la presenza di misteriosi figuri che gli gravitano attorno, lo costringono a fare chiarezza cercando di ricomporre il puzzle, ma il gioco si fa più duro del previsto e il mistero s’infittisce. Questo noir per le atmosfere cupe, ambientato tra la pianura Padana e l’Appennino bolognese, è ben congegnato perché non si riesce a capire da dove possa arrivare il pericolo ed è anche molto accattivante per la parte psicologica che caratterizza i personaggi: a partire dallo stesso Astore che nutre un certo sentimento di rimpianto nei confronti di suo figlio e dall’altra parte la forte attrazione per il lato estremo e oscuro del suo antagonista. Lo stile ineccepibile di Landini, la trama molto avvincente, l’intreccio interessante tra la ricerca della verità e la voglia di rivalsa, uniti ad un ritmo narrativo che segue la velocità degli eventi, ne fanno una storia trascinante e spietata che regala al lettore sorprese incredibili. La tensione è palpabile fin dall’inizio e tiene inchiodati alle pagine; se amate risolvere i rompicapi e cercate una narrazione fuori dai soliti schemi, questo è il thriller che fa per voi. Tengo inoltre a precisare che essendo il quarto libro su Astore Rossi, questo non implica necessariamente al lettore di seguire l’ordine cronologico perché lo scrittore fa un esauriente riepilogo degli avvenimenti accaduti in precedenza. Se però avete piacere di conoscere nei dettagli le sue avventure passate, vi consiglio tutta la raccolta: “Il giallo di via San Giorgio” (2019), “Il giallo della villa abbandonata” (2020) e “Il giallo del paese maledetto” (2021) tutti pubblicati da Newton Compton Editori. Elisabetta Bonaudi